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Château Musar: il tempo e l’eleganza in un calice

Dalla Bekaa Valley al cuore di chi ama il vino: storia, emozione e verità in due bottiglie che sfidano il tempo.

La degustazione di Château Musar è emozione, memoria e esperienza: i vini evocano luoghi attraversano epoche e portano con sé la storia della terra in cui nascono. Vini che affascinano e commuovono, che uniscono il rigore di una visione alla poesia di un territorio sospeso tra Mediterraneo e deserto. In ogni sorso c’è la luce del Libano e la forza silenziosa di una storia che continua a resistere al tempo.

La culla del mito: la Bekaa Valley

Siamo nella Bekaa Valley, a mille metri di altitudine, dove le vigne si estendono tra due catene montuose parallele al mare. È qui che nel 1930 Gaston Hochar fonda Château Musar, spinto da una passione viscerale per il vino e da un’intuizione quasi mistica: interpretare l’identità di una terra antichissima, culla della viticoltura mediorientale, con lo sguardo rivolto al mondo. I suoi vini nascono in un contesto unico, dove il sole splende per oltre trecento giorni l’anno e il vento porta con sé profumi di spezie, sabbia e mare.

Un’anima libera e biologica

Nel 2006 Château Musar diventa la prima azienda libanese a ottenere la certificazione biologica, un gesto di coerenza profonda che sancisce il rispetto per la natura e per la spontaneità dei processi. La filosofia produttiva è tanto semplice quanto radicale: fermentazioni spontanee con lieviti indigeni, uso minimo di solfiti, assenza di filtrazione. Il vino qui non si controlla, si accompagna; non si corregge, si ascolta. Ogni annata racconta il suo ritmo, ogni bottiglia custodisce un battito diverso. È una viticoltura che accetta l’imperfezione come forma di verità, che lascia spazio al tempo e alla sua capacità di trasformare.

Il respiro della terra: Château Musar Rosso 2016

Château Musar 2016 è un racconto di luce e di polvere, di altitudine e di memoria. Si tratta di un blend di Cabernet Sauvignon, Carignan, Cinsault da viti piantate dagli anni ’30 su terreni ghiaiosi e calcarei nei pressi di Aana e Kefraya (Valle della Bekaa). Rese molto basse, tra i 15 e i 35 hl/ha. L’affinamento in bottiglia ha una durata di 4 anni nelle cantine di Ghazir, con la commercializzazione a 7 anni dalla vendemmia. Nel calice sprigiona aromi di frutta matura, spezie dolci, cuoio e tabacco, intrecciati a una vena ferrosa che sa di vento e di pietra. È un vino che respira e si muove, che cambia nel bicchiere come un paesaggio sotto il sole. Ha la forza dei vini nati per durare e l’eleganza di quelli che non hanno fretta. Ogni sorso è un ritorno a casa, anche se casa è lontano.

L’eleganza del tempo: Château Musar Blanc 2009

Château Musar Blanc 2009 è un ossimoro meraviglioso: dorato e vivo, profondo e luminoso. Blend di Obaideh e Merwah, varietà autoctone libanesi allevate con viti a piede franco ad alberello e con rese bassissime (10-20 hl/ha). Al naso svela note di miele, frutta secca, cera d’api e spezie orientali. In bocca è ampio, caldo, persistente, eppure capace di sorprendere per freschezza e salinità. È un bianco che non teme il tempo ma lo abita, che si concede lentamente, come un racconto intimo. Bevuto oggi, è una carezza antica, un frammento di poesia imbottigliato.

La firma inconfondibile di un’icona

In entrambi i vini, la cifra stilistica di Musar resta inconfondibile: complessità, autenticità, emozione. Non c’è nulla di costruito o artefatto; c’è solo la volontà di lasciare che la natura e la storia si incontrino nel bicchiere. I vigneti di Kefraya e Aana, dove nascono le uve, si estendono su terreni calcarei e ghiaiosi che regalano equilibrio, profondità e finezza. Le escursioni termiche tra il giorno e la notte, unite alle brezze che attraversano la valle, favoriscono una maturazione lenta e armoniosa.

La forza della resilienza

Château Musar non è solo un vino, ma una forma di racconto. È la storia di una famiglia che ha saputo trasformare la difficoltà in arte, la guerra in resistenza, la fragilità in bellezza. Durante gli anni più drammatici del conflitto libanese, i vini continuavano a essere prodotti, trasportati con coraggio tra le montagne per raggiungere il mare. Forse è anche per questo che, in ogni bottiglia, si percepisce un senso di vita e di rinascita che va oltre la materia.

Un ponte tra Oriente e Occidente

Oggi i figli di Gaston, Serge e Ronald, hanno raccolto la sua eredità, portando avanti una visione che ha saputo conquistare i palati e il cuore di chi ama i vini capaci di emozionare. Musar è diventato un simbolo: un ponte tra Oriente e Occidente, tra passato e presente, tra razionalità e sentimento.

L’ascolto della bellezza

Degustare Château Musar è ascoltare un racconto antico che sa ancora sorprendere. È lasciarsi attraversare da una bellezza che non teme il tempo, da una coerenza che profuma di verità. Château Musar non è solo un gioiello del Libano: è la dimostrazione che il vino, quando nasce da passione e autenticità, diventa un linguaggio universale.

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