La magia di un calice che racconta storie
Ogni bottiglia di DiVento 2025 racchiude l’energia di un territorio e la sensibilità di chi lo vive con passione. Chardonnay e Pinot Nero danzano insieme in un Metodo Classico rosé dal perlage finissimo e luminoso, con profumi di fragoline di bosco e sfumature delicate che sanno di futuro. Un vino che non è solo vino, ma un simbolo di bellezza, solidarietà e femminilità consapevole. Dietro a questa creazione, oltre all’eccellenza enologica di LeVide, c’è un progetto dal respiro internazionale: il ricavato sostiene la Casa di Anita, un luogo sicuro a Nairobi che accoglie bambine e ragazze vulnerabili, offrendo loro istruzione, protezione e nuove prospettive di vita.
Donne protagoniste di un sogno
Le Donne della Vite con il progetto DiVento non realizzano semplicemente un vino: creano connessioni, coltivano valori, accendono riflettori su ciò che conta davvero. Sono professioniste, viticoltrici, ricercatrici, comunicatrici. Donne che coniugano rigore e creatività, visione e sensibilità, trasformando un calice in un manifesto di stile e responsabilità.
In questo progetto, il vino diventa linguaggio universale: celebra la femminilità senza stereotipi, racconta la forza di un settore in evoluzione, parla di autenticità e solidarietà con gesti concreti.
DiVento VALORE non è un’etichetta da collezione, è un invito a partecipare: ogni bottiglia è una piccola opera corale, resa possibile da partner che hanno donato uve, competenze, servizi e creatività.
Acquistarlo significa brindare al gusto, certo, ma anche a una causa che illumina il futuro. Significa trasformare un gesto quotidiano – stappare una bottiglia – in un atto di stile, in un segno tangibile di attenzione verso il mondo.
L’abbraccio delle Donne della Vite alle bambine del Kenya
Nell’ottava edizione di questo percorso, DiVento si fa Valore: un nome che brilla, come le bollicine del perlage nel calice. È un viaggio che unisce il Trentino a Nairobi, le vigne di LeVide alle comunità, le mani delle Donne della Vite ai sorrisi delle bambine di Casa Anita.
“C’è un posto in Africa, un posto diverso da tutti gli altri, al quale io vorrei sempre ritornare.
Un posto dove senti che puoi essere facilmente perdonato, se soltanto ti presenti a cuore aperto.
Perdonato per quel poco di buono che avresti potuto fare e non hai fatto, per il tempo perduto e le occasioni sprecate, per le responsabilità sfuggite e le disponibilità negate.
Ma lì, basta entrare e qualcuno ti prenderà per mano.”
— Pietro Veronese, inviato speciale de “La Repubblica”
Quel posto esiste davvero. È la Casa di Anita, sulle colline di Ngong, a pochi chilometri da Nairobi. Un rifugio sicuro per bambine e ragazze che un tempo vivevano in strada, costrette a difendersi da pericoli e abusi quotidiani. Qui trovano accoglienza, cibo, vestiti, cure mediche, ma soprattutto amore e futuro.
Alla Casa di Anita le giovani ospiti sono accolte come figlie da due famiglie kenyane, che le seguono passo dopo passo nella crescita personale ed educativa. Frequentano la scuola, partecipano alle attività della serra e della fattoria, imparano un mestiere e riscoprono il valore della fiducia e della dignità. Le più grandi, sostenute da percorsi di counselling e ricongiungimento familiare, intraprendono poi la strada verso l’indipendenza, alcune fino all’università.
Dove nasce la speranza
La Casa di Anita è stata voluta da Koinonia Community insieme ad Amani, organizzazione non profit laica, indipendente e apartitica che dal 1995 opera per la tutela dei diritti fondamentali dei bambini e dei giovani in Kenya e Zambia. Amani sostiene case di accoglienza, scuole e centri di formazione professionale, offrendo ogni giorno alternative concrete alla vita di strada.
Il progetto dedicato alle bambine è nato nel 1999, per rispondere a una necessità profonda: proteggere le più vulnerabili tra i vulnerabili. Le bambine di strada, infatti, vivono una doppia condanna — povertà e discriminazione di genere — e hanno bisogno di un approccio educativo speciale, capace di curare le ferite invisibili e restituire fiducia in sé stesse e nel mondo.
La Casa di Anita porta il nome di Anita Pavesi, giudice onoraria del Tribunale dei Minorenni di Milano, scomparsa nel 1998 dopo una vita dedicata all’infanzia in difficoltà. Il suo impegno continua a vivere in ogni sorriso, in ogni bambina che oggi può tornare a sognare.
Donne della Vite: un legame che diventa valore
Il filo che unisce le Donne della Vite alla Casa di Anita è fatto di emozioni autentiche e di solidarietà concreta. Da quando Valeria e Laura, in rappresentanza dell’associazione, hanno raggiunto le Dada (sorelle) del Kenya, quel legame è diventato parte della loro identità.
Giocare, ballare, condividere un pasto e una risata con le ragazze di Ngong ha lasciato un segno profondo. È stata un’esperienza che ha dato volto e voce a un impegno che va oltre le parole: trasformare il valore del vino in valore umano.
Oggi le Donne della Vite continuano a sostenere la Casa di Anita con iniziative, raccolte fondi e attività di sensibilizzazione. Ogni bottiglia, ogni gesto, ogni incontro porta con sé un messaggio: la solidarietà è un seme che cresce solo se viene condiviso.
Il vino che fa bene: come riceverlo e come donare
DiVento VALORE si può ricevere a fronte di una donazione libera a partire da € 15/bottiglia. Amani rilascerà regolare ricevuta detraibile per la vostra donazione.
Tre sono i modi per prenotare DiVento VALORE:
1) DURANTE EVENTI, FIERE E PRESENTAZIONI DONNE DELLA VITE Facendo una donazione con Paypal o carta di credito e scrivendo a info@donnedellavite.com. Vi ricontatteremo per concordare la modalità di consegna;
2) SEMPRE Dal sito regalisolidali.amaniforafrica.it. Una volta selezionato il vino, entrate nella vostra “lista dei prodotti” e compilate il modulo per concludere l’ordine. Riceverete risposta da regalisolidali@amaniforafrica.it per accordarvi sulle modalità di pagamento e di consegna o ritiro;
3) Direttamente presso la sede di Amani a Milano in via Tortona 86 – tel. 0248951149.
Ph.Credit: www.donnedellavite.com
