Due territori, una sola anima
Nel nord-est d’Italia, là dove la pianura incontra le colline e il vento soffia dal mare fino alle Alpi, esiste un’azienda che ha fatto della qualità e della coerenza il proprio marchio distintivo. È l’Azienda Agricola Pighin, una realtà familiare con radici profonde nella terra friulana.

Fondata nel 1963, oggi è guidata da Roberto Pighin affiancato da un team qualificato, con una visione contemporanea ma fedelissima ai valori delle origini. Le tenute si dividono tra le Grave del Friuli, terreno ideale per bianchi freschi e immediati, e il Collio Goriziano, zona vocata alla complessità e alla longevità.
Un giardino di viti nella pianura
La tenuta di Risano, nella zona delle Grave, si estende su 160 ettari coltivati con rigore e sensibilità. I suoli ghiaiosi regalano vini dal profilo fresco e fragrante: Pinot Grigio, Sauvignon, Chardonnay e l’immancabile Friulano, vera bandiera regionale.
Tutto qui è misurato e ordinato: irrigazione a goccia, lavorazioni rispettose del suolo, tecnologia al servizio della natura. Ma, soprattutto, solo uve di proprietà. Una scelta coraggiosa, che garantisce controllo totale e qualità costante, vendemmia dopo vendemmia.

Collio, l’eleganza in bottiglia
Trenta ettari nel cuore di Capriva del Friuli, nel Collio, raccontano un’altra storia: quella di un paesaggio ondulato, quasi toscano, dove ogni parcella ha un’identità distinta.
È qui che nascono i grandi bianchi da invecchiamento: Collio Friulano, Malvasia, Sauvignon Blanc, tutti segnati da una spiccata mineralità e da una struttura fine ed elegante. Perfetti per la tavola, ma anche per momenti di meditazione.
Il futuro è sostenibile (ma senza proclami)
Per i Pighin, la sostenibilità non è una moda: è parte integrante del lavoro quotidiano. Pannelli fotovoltaici, trattamenti mirati, riduzione dell’uso di rame e zolfo, selezione di vitigni resistenti sono solo alcune delle azioni messe in campo.
Dal 2023, un intero vigneto da 7 ettari è stato convertito al biologico, con il debutto di un nuovo vino da uva Soreli, varietà innovativa resistente alle malattie. Il risultato? Un bianco moderno, sapido, perfetto per chi cerca qualcosa di diverso ma autentico.

La villa di campagna e l’arte dell’accoglienza
Nel cuore della tenuta di Risano sorge una villa padronale del Cinquecento: elegante, sobria, circondata da un parco secolare e affiancata da una piccola cappella. Oggi è sede di rappresentanza e location per eventi esclusivi, ma conserva intatto il suo fascino agricolo.
Qui il tempo sembra sospeso: tra degustazioni all’aperto, visite guidate e tramonti tra i filari, ogni ospite può vivere l’esperienza di un Friuli autentico, discreto e ospitale.

La parola a Roberto Pighin: “Difendiamo la qualità del vino, sempre”
In un’intervista esclusiva, Roberto Pighin sottolinea il valore di una gestione familiare: “Essere un’azienda a conduzione familiare ci permette di avere una visione a lungo termine, di garantire continuità e di controllare ogni fase del processo produttivo. Produciamo solo uve nostre: la qualità è nelle nostre mani.”
Sulla distinzione tra pianura e collina, chiarisce: “Per noi entrambe le zone hanno pari dignità. Le Grave offrono vini freschi e moderni, perfetti per i consumatori di oggi; il Collio ci regala eleganza e complessità. Il nostro ‘Gallo’ è garanzia di qualità ovunque nasca.”
Bere bene, viaggiare meglio
Dalla tavola di un’osteria friulana a un ristorante di New York, i vini Pighin parlano italiano con accento locale. Presenti in oltre 30 Paesi, portano nel mondo un’immagine di qualità accessibile, identità territoriale e cura artigianale.
Ma il modo migliore per scoprirli resta uno solo: andare in Friuli, visitare le tenute, assaggiare i vini lì dove nascono. Perché, come ricorda Roberto Pighin, “il vino è una questione di famiglia, ma anche di paesaggio e di tempo. E il Friuli, da questo punto di vista, è un maestro”.
